a cura di Antonio Campati
La relazione tra democrazia e liberalismo è ormai l’oggetto privilegiato di un numero significativo di analisi perché diverse tendenze
– a livello nazionale e internazionale – sembrano minarne la stabilità. Secondo alcuni osservatori, essa è già compromessa e quindi
occorre semplicemente prendere atto della sua crisi irreversibile,
mentre, per altri, è forse improvvido giungere a una tale conclusione perché non mancano elementi per sostenere il contrario. A
prescindere dalle differenti posizioni, è ormai evidente che il perdurante dibattito sulle trasformazioni della democrazia ci ricorda
che una volta raggiunto un equilibrio politico-istituzionale ritenuto
migliore degli altri – come quello liberal-democratico – è del tutto
ingenuo pensare che esso possa essere eterno e replicarsi placidamente di generazione in generazione. Partendo da queste constatazioni di fondo, il gruppo di lavoro che ha realizzato la presente
ricerca ha riflettuto sulla relazione tra democrazia e liberalismo a
partire da alcune ricostruzioni storiche di lungo periodo, fino a
giungere a definire una nuova cornice dei rapporti tra economia e
diritto, passando per una puntuale discussione circa i problemi
teorico-concettuali che riguardano l’espressione democrazia liberale.
Casa editrice: Editrice Apes