di Giacomo Di Gennaro e Riccardo Marselli
Il Terzo Rapporto evidenzia un marcato trend in diminuzione del fenomeno criminale, che certo impone una riflessione non solo sui motivi che stanno dietro questa flessione ma anche sulle misure di contrasto più efficaci, che probabilmente dovranno essere più selettive. In questo quadro, però, preoccupa la situazione di Napoli e della Campania dove si registrano crimini consumati da minori che, sebbene non quantitativamente elevati, si caratterizzano per la loro estrema violenza. Così come è degna di attenzione una struttura duale del mercato criminale su base territoriale, con una presenza quasi esclusiva di criminalità autoctona nel Mezzogiorno e una criminalità mista al Nord. Questo rapporto, poi, analizza nel dettaglio, dopo le estorsioni e l’usura trattate nelle precedenti edizioni, il tema della corruzione, scelto come reato da analizzare in profondità perché è con la corruzione che si esercita il potere. Anche per questo i mafiosi oggi più di ieri ricorrono allo strumento della corruzione, perché attraverso essa condizionano gli assetti istituzionali, i governi locali dei territori, svolgono attività di mediazione e di protezione, regolano i mercati e i servizi. In altre parole, l’analisi di questo reato e l’individuazione delle forze trainanti di questo fenomeno possono rappresentare una ulteriore occasione di riflessione sul probabile cambiamento di importanza gerarchica dei mercati criminali che può essere alla base delle mutazioni del fenomeno criminale che noi oggi osserviamo a livello aggregato.
Casa editrice: FedOA – Federico II Open Access University Press