La teoria della conoscenza morale in Raymond Boudon. Il caso del sentimento di Giustizia
Quando Le Juste et le vrai. Ètudes sur l’obiectivié des valeurs et la connaissance apparve per la prima volta produsse nelle scienze sociali un denso dibattito soprattutto intorno alla discussione sulla crisi della fondazione dei valori. L’autore francese sviluppava, suffragato da analisi empiriche e dalla discussione delle teorie della conoscenza, una originale versione dell’individualismo metodologico. Il suo tentativo non rimaneva relegato all’interno di un’unica disciplina come la sociologia della conoscenza, ma si stava gradualmente trasformando dopo qualche anno già in una messa in discussione radicale della teoria della razionalità del soggetto agente. Il dibattito filosofico allora ne intuì la portata e le ricadute in diversi ambiti (come l’economia comportamentale, la sociologia politica e la metodologia delle scienze sociali) furono assai importanti. Non fu così in origine, invece, nelle scienze morali; eppure l’analisi dei paradigmi gnoseologici proposti da Boudon rivestono a nostro modo di vedere un posto non secondario nella riflessione etica e in particolar mondo nello studio sulla nascita e il funzionamento delle idee morali.